La Mimosa tenuiflora è una pianta appartenente alla famiglia delle Acacie tipica dell’America centromeridionale.
Oltre a rappresentare – in Italia – il simbolo della Festa della Donna, possiede numerose proprietà curative che riguardano soprattutto il benessere della pelle.
La sua corteccia, infatti, è ricca di principi attivi utili per curare le più diverse problematiche cutanee, dall’ustione alle ferite.
In Messico viene utilizzata da secoli e considerata quasi miracolosa per i suoi effetti curativi, che le hanno fatto meritare il nome di “Tepezcohuite” o “albero della pelle”, facendola rientrare ad honorem nel patrimonio nazionale messicano. Da circa 25 anni le sue proprietà curative vengono apprezzate anche in Europa, grazie a studi scientifici che hanno convalidato le proprietà attribuite dall’uso tradizionale delle popolazioni messicane.
A cosa serve: la sua corteccia (dai rami più giovani) contiene principi attivi dotati di proprietà rigeneranti sull’epidermide perché ricca di principi attivi come flavonoidi, saponine, oligoelementi e tannini. I flavonoidi le assicurano la capacità di migliorare la microcircolazione superficiale, favorendo lo scambio tra sangue e tessuti, limitando così la formazione di gonfiori inestetici (edema). Inoltre, limita la degenerazione dell’acido ialuronico, sostanza fondamentale per assicurare alla pelle tono, elasticità e compattezza.
L’azione astringente dei suoi tannini riduce l’infiammazione della pelle e restringono i pori, mentre l’azione antisettica della mimosa garantisce anche preziose proprietà antimicrobiche, utili ad esempio in caso di pelle grassa ed a tendenza acneica.
I preparati a base di mimosa – creme, gel, lozioni – sono indicati per favorire una rapida cicatrizzazione di ferite, herpes, bruciature, ma anche per dare sollievo ad arrossamenti ed irritazioni, rallentare l’invecchiamento della pelle.
L’unguento al Tepezcohuite è utile per trattare adeguatamente la pelle che presenta psoriasi, micosi o ulcerazioni, utile su pelli secche, ruvide e screpolate, con desquamazioni o prurito. Il Tepezcohuite, sviluppa un’azione lenitiva e rinfrescante, riparativa, rigenerativa ed eudermica sulla pelle.
Si può anche utilizzare la polvere ottenuta dalla corteccia, facilmente reperibile in vendita anche online: sulla pelle sufficientemente umida si sparge direttamente la polvere, altrimenti la polvere andrà sciolta in un po’ d’olio o in una crema. Applicare 2-3 volte al giorno.
IDEA PRATICA
E’ possibile realizzare anche preparazioni “fai-da-te” con la mimosa in polvere ed altri ingredienti naturali:
- per la POMATA SOLIDA: olio di cocco (140 g circa), cera d’api (120g circa) e mimosa in polvere (80-90 g circa)
- per la POMATA MORBIDA: olio di oliva (500 ml. circa), cera d’api (60-70 g circa) e mimosa (80-90 g )
Sciogliere la cera a “bagnomaria” in una tazza di vetro. Aggiungere la mimosa tagliata finemente o polverizzata e fare “bollire” (sempre a bagnomaria) per 15 minuti mescolando continuamente. Versare quindi la miscela di mimosa e cera fusa attraverso un filtro di stoffa e lasciate che il liquido coli in un altro contenitore. Indossando guanti di gomma spessa e facendo attenzione a non bruciarsi – visto l’alta temperatura – strizzate il più possibile la miscela calda attraverso il filtro di stoffa. Quando la pomata si sarà raffreddata, chiudere ermeticamente i contenitori – in vetro o porcellana opachi – ed etichettare. Conservare preferibilmente in frigorifero.
Stefania La Badessa, nota sul web con il nome del suo alter-ego Fitogirl, è una farmacista calabrese, scrittrice, pubblicista, esperta di piante medicinali e medicine complementari – note fino a qualche tempo fa come “alternative” e più recentemente definite “integrate” – che poi è una definizione generica per racchiudere tutte le varie tipologie di cura naturali, dall’omeopatia all’ayurveda, dall’agopuntura al reiki.
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