Giovedì 8 marzo 2018, per ricordare tutte le conquiste che le donne hanno raggiunto in campo economico, politico e sociale, ma anche utile a riportare la nostra attenzione sulla necessità di riuscire a ritagliarci un momento

dedicato al nostro benessere fisico e mentale, perchè solo una donna comprende quanto siano importanti le attenzioni da dedicare a se stessa. Sempre presa nel vortice della quotidianità, risucchiata da mille impegni di lavoro, famiglia, partner…il tempo a disposizione è davvero poco.

Proprio per parlare di benessere sono stata invitata a prendere parte – nella Giornata Internazionale della Donna – alla puntata del programma  “Il mio medico” in onda dal lunedì al venerdì tutte le mattine dalla 10 alle 11 su TV2000.

Inutile dirlo: bella la puntata improntata sul benessere femminile. 

Agli amici più curiosi e partecipi delle mie avventure televisive che mi chiedono “com’è andata?”…mi viene spontaneo rispondere che mi sono realmente divertita. Sembra una risposta banale ma non lo è: in studio subentrano tanti fattori – dalla tensione della diretta all’effetto delle videocamere e delle luci abbaglianti –  ma quello che mi colpisce, ogni volta è la grande armonia che pervade tutto. Dalla conduttrice alla redazione, dal tecnico al cameraman, alla regia…tutto emana una serenità allegramente coinvolgente capace di rischiarare l’animo. Il sorriso è una costante. Sorrisi veri, di quelli che parlano al cuore. Non di circostanza.
E quindi tutto non pò che funzionare nel migliore dei modi: i contenuti, le preparazioni, gli interventi si incastrano alla perfezione e tutto prende forma in modo naturale, spontaneo.

Ma torniamo agli argomenti della puntata: due fiori simbolici per la donna e la sua bellezza, ossia la mimosa e la rosa.

Eccovi qualche spunto dai contenuti della puntata (che potete rivedere cliccando sul link qui sotto)
8 marzo in TV su TV2000 per parlare di bellezza al femminile

La MIMOSA

Tipico fiore commemorativo strettamente connesso all’universo femminile – in quanto simbolicamente legato alla giornata dell’8 marzo – la mimosa riesce a rappresentare degnamente un emblema naturale di rinascita e vittoria: seppur fragile nell’aspetto è infatti una pianta robusta, capace di crescere anche su un terreno povero, al quale rimane ben adesa grazie alle sue radici che si sviluppano in profondità. Rievoca così efficacemente l’immagine dell’energia femminile più profonda e nascosta.

La mimosa che tutti ben conosciamo per la sua fioritura esuberante ed il profumo inebriante, è l’Acacia dealbata – albero originario dell’Africa settentrionale e centrale, introdotto in Europa all’inizio del secolo scorso come pianta ornamentale –  che non solo è in grado di conferire una nota allegra a giardini e viali alberati ma ci regala anche un olio essenziale ampiamente utilizzato dall’industria profumiera, per la formulazione di profumi e di acque di colonia, dove si armonizza con aromi floreali e speziati.

Dai capolini sferici gialli e profumati, raccolti in grappoli di 7-10 centimetri – per azione di solventi o alcol (non per distillazione perché l’aroma è così delicato da alterarsi con il calore) – vengono ottenute due tipologie diverse di essenza: un olio essenziale giallo ambrato (essenza assoluta) o una massa solida gialla di consistenza cerosa (essenza concreta), dal profumo decisamente floreale arricchito da note legnose.

Amica della pelle…
All’olio essenziale di mimosa vengono attribuite proprietà dermopurificanti e lenitive, che seppur in attesa delle adeguate conferme scientifiche, possono contribuire al benessere della pelle. Come lo utilizziamo? Se ne può aggiungere 1 goccia alla crema utilizzata abitualmente prima di applicarla sul viso – evitando il contorno occhi – o ad un olio vegetale come quello di jojoba o di argan. La possiamo utilizzare anche per preparare una maschera disarrossante e purificante : si ottiene un composto di consistenza cremosa miscelando (in una ciotolina di vetro) 1 cucchiaio di argilla – verde ventilata in caso di pelle grassa, argilla bianca in caso di pelle normale o secca – a poca acqua, mescolando con un bastoncino di legno e aggiungendo 2 gocce di olio essenziale di mimosa. Si applica in posa sul viso per 15 minuti, asportando poi la maschera con l’aiuto di un batuffolo di cotone inumidito con acqua tiepida e risciacquando con cura.

…e dell’anima.
Ma l’essenza di mimosa rappresenta una forza della natura soprattutto da un punto di vista olfattivo : l’aroma di questa essenza – estremamente seducente, forte e penetrante – consente alla donna di entrare in contatto con la sua femminilità, ma anche con la sua forza interiore, regalandole allegria e serenità. Le note dolci note floreali della mimosa sono inoltre capaci di calmare gli eccessi emotivi, ci fanno sentire più forti e protette, contribuendo a creare un intimo senso di sicurezza e tranquillità. Riesce – all’interno di una relazione – ad attivare la comunicazione. Ne possiamo mettere un paio di gocce su un fazzoletto di cotone da portare sempre con noi – in borsa o in tasca – oppure la utilizziamo con l’aiuto di un diffusore per ambienti di oli essenziali (ne esistono elettrici o a fiamma) per amplificare la sensazione di benessere durante la giornata, magari miscelato al bergamotto o al neroli, ma anche per favorire il relax alla sera, eventualmente miscelato alla lavanda o all’incenso.

Prepariamolo insieme: L’oleolito di mimosa
L’oleolito è un concentrato oleoso ottenuto facendo macerare in un olio vegetale (utilizzato da veicolo) le sostanze funzionali liposolubili di particolare interesse, contenute in alcuni vegetali (erbe, fiori, spezie, verdura, ecc.).
La preparazione di un olio a base di erbe per uso esterno è molto simile a quella che consente di realizzare gli olii aromatici per uso alimentare : si riempie con l’erba prescelta un barattolo (o altro contenitore con chiusura ermetica in vetro) di medie dimensioni, ricoprendo poi con olio – d’oliva o di mandorle – fino al bordo del contenitore. In altri casi, il barattolo contenente l’oleolito – soprattutto partendo da materiale fresco – andrebbe messo su un davanzale per circa 4 settimane al sole, ma nel caso della mimosa conserveremo il nostro barattolo in luogo fresco, asciutto, lontano da luce diretta e calore. A questo punto l’olio si sarà arricchito degli olii essenziali prima contenuti nella pianta e lo si può filtrare ricorrendo ad un filtro per gelatina o ad un pezzo di stoffa a maglie non troppo fitte, così da eliminare dall’olio ogni residuo. Attenzione : come tutti gli oli vegetali anche gli oleoliti temono l’irrancidimento. Vanno protetti dalla luce, conservandoli in bottiglie di vetro scuro, e dal calore eccessivo, riponendoli in frigorifero quando la temperatura ambientale supera i 30°C.

La ROSA
Da sempre simbolo della bellezza femminile, sembra quasi scontato che questo fiore racchiusa nei suoi petali proprietà preziose per il benessere della pelle, contribuendo a mantenerne freschezza e luminosità. Associato nel mondo del mito alle divinità femminili, per i greci era il “fiore di Afrodite”, tanto che il mito vuole che dove la dea posasse il suo piede, immediatamente spuntasse una rosa, anche sulla sabbia del deserto più assolato…per i Cristiani è legata alla simbologia Mariana, diventando la “Rosa Mistica” della Vergine Maria, da cui trae origine il nome della preghiera del “Rosario”. Nell’iconografia cristiana viene adoperata per indicare il Paradiso ed è raffigurata insieme a molti santi quali Santa Elisabetta di Ungheria,  Santa Cecilia, Santa Rosa da Lima, la ritroviamo negli stemmi di Pontefici come Benedetto XIII.
Diverse sono le tipologie di rosa che possono tornare utili alla nostra salute e tra queste vanno citate la Rosa canina, della quale si utilizzano i falsi frutti – cinorroidi – ricchissimi di vitamina C e quindi utili per mantenere in piena efficienza il nostro sistema immunitario.
La Rosa mosqueta (Rosa affinis rubiginosa), pianta spontanea della regione Andina simile per molti aspetti alla Rosa canina, a fine fioritura produce un frutto di colore rosso ricco di semi. Proprio da questi ultimi viene ottenuto l’olio, nella cui composizione spiccano due acidi grassi polinsaturi essenziali:  l’acido linoleico (45%) e l’acido alfalinolenico (35%), responsabili dei suoi effetti cosmetico-dermatologici, per il loro ruolo essenziale nei processi di rigenerazione delle membrane cellulari e quindi nel rinnovamento dei tessuti. L’azione anti-age e l’effetto pelle nuova sono due peculiarità di questa rosa che contribuisce alla bellezza femminile contrastando le smagliature, rigenerando profondamente la pelle, attenuando i segni del tempo, riducendo arrossamenti e macchie.
Ma la regina delle rose è la Rosa damascena, tra le varietà di rose più utilizzate in cosmesi: la rosa ha una speciale affinità con la donna e con la bellezza della sua pelle che grazie ai suoi estratti conquista idratazione, elasticità e tonicità. Si tratta di una varietà antica di rosa ed ogni fiore può vantare ben 36 petali, originaria del Medio Oriente (Marocco). Ha un aroma molto delicato – sono ben  400 le sostanze aromatiche presenti . E’ indicata per tutte le tipologie di pelle perché dona idratazione alla pelle secca ed è astringente sulla pelle grassa, dove esercita anche azione leggermente antisettica ed antinfiammatoria utile nel controllare brufoli e irritazioni. Possiede proprietà toniche sui capillari che le consentono di intervenire in modo efficace su arrossamenti e couperose.

Come la possiamo utilizzare per la nostra bellezza quotidiana?

  • in forma di olio essenziale, da aggiungere ad esempio alla nostra crema abituale . Attenzione però si tratta di un olio particolarmente costoso (ad esempio occorre più di una tonnellata di petali di rosa per estrarre 300 ml di olio essenziale puro)  e che va quindi aggiunto in dosi limitatissime- 1-2 gocce nel vasetto della crema abituale:  per distillazione dai petali di alcune varietà di rose – come la damascena, ma anche la centifolia e la gallica – si tiene un olio essenziale  utile per il benessere della donna sia all’interno che all’esterno.  1-2 gocce diluite in olio di mandorle dolci possono contribuire ad allentare le tensioni e distendere i muscoli, dando sollievo alla sintomatologia tipica dei giorni che precedono il ciclo ma è anche un rimedio utile durante la menopausa : una goccia di rosa insieme a 2 di menta, inalate da un fazzoletto – da tenere sempre a portata di mano – all’approssimarsi della “vampata” possono contribuire a dare pronto sollievo. L’olio essenziale di rosa massaggiato in corrispondenza del cuore calma le palpitazioni nervose ed aiuta a superare tristezze e delusioni, ad alleviare la malinconia, facendo tornare il sorriso nel cuore e sul viso. Frizionata vicino alle tempie allevia il mal di testa.
  • in forma di acqua di rose: usata dalle nostre nonne quando ancora non esistevano i cosmetici elaborati cui è abituata la donna moderna, l’acqua di rose rimane tutt’oggi un gesto di bellezza semplice ed efficace, utile come rinfrescante, lenitivo, astringente, tonificante della pelle. Si tratta di una soluzione acquosa ottenuta dalla distillazione – tramite un metodo noto come “distillazione in corrente di vapore”  – dei petali di rosa: si tratta in realtà di un “idrolato” ossia un prodotto secondario ottenuto durante l’estrazione dell’olio essenziale di rosa, solitamente di R. gallica o R. damascena. Si tratta di un alleato di bellezza davvero “camaleontico” capace di adattarsi a tutte le tipologie di pelle, soddisfacendo le diverse esigenze: ha azione astringente sulle pelli più grasse e asfittiche, ma regala luminosità e morbidezza alle pelli più stanche ed opache, rivelandosi un rimedio prezioso ed efficace anche in presenza di arrossamenti localizzati (couperose), in virtù della sua azione tonica sui capillari. La utilizziamo come tonico, semplicemente vaporizzata sul viso, per contrastare le rughe e i segni del tempo (grazie alla ricchezza di vitamina C): utilizzata quotidianamente, al mattino e alla sera, è in grado di restituire luminosità al viso, prevenendo la comparsa delle rughe per le pelli più giovani, attenuandole nelle pelli un po’ più mature. Vaporizzata direttamente sugli occhi chiusi decongestiona e riduce eventuali gonfiori alle palpebre ed al contorno occhi. Riduce le occhiaie e rende più fresco lo sguardo. Perché non usarla anche sui capelli, a fine asciugatura, per lasciarli più morbidi e profumati?

Prepariamo insieme la versione “casalinga” dell’acqua di rose

Ingredienti: mezzo litro di acqua distillata –  500grammi di  petali di rose non trattate chimicamente

Come procedere:

  1. selezionare i petali di rosa – possibilmente raccolti al mattino – scartando quelli danneggiati o malati.Le rose più adatte sono quelle bianche o rosa, ma necessariamente caratterizzate da un profumo intenso, che assicura una buona percentuale di olio essenziale.
  2. Versare l’acqua distillata in una pentola capiente e portare ad ebollizione a fiamma sostenuta.
  3. Appena l’acqua inizia a bollire, si aggiungono i petali, si abbassa immediatamente l’intensità della fiamma, si copre e si  prosegue così per altri 10 minuti prima di spegnere.
  4. Lasciare il tutto – sempre coperto – in infusione un’ora circa prima di filtrare con un colino a maglie sottili.
  5. Una volta freddo, sarà possibile travasare il liquido in una bottiglia di vetro, che andrà chiusa con cura e conservata in frigorifero per circa 30 giorni.

Nota pratica: A 100 ml di acqua di rose si può aggiungere un cucchiaio di succo di limone fresco filtrato oppure di aceto di mele. Si ottiene un’acqua di rose acidulata da utilizzare come tonico per conferire luminosità alla pelle ingrigita.

L’aroma di rosa ci aiuta con stati d’animo e sentimenti perché…
Da un punto di vista “olfattivo”, l’essenza di rosa è prima di tutto riequilibrante: stempera gli eccessi, contribuisce a ritrovare la fiducia e la speranza nei momenti di confusione e dolore, consola nei momenti di tristezza, aiuta a superare le delusioni, dona sollievo agli animi tormentati e li rende più aperti verso gli altri e la vita.  Può tornare utile anche in gravidanza, perché riesce ad “alleggerire il cuore”, favorendo il superamento delle tensioni emotive, che spesso caratterizzano questo periodo così delicato nella vita della donna. Sono sufficienti 1-2 gocce nel diffusore per aromi per cambiare l’atmosfera dell’ambiente, senza dimenticare che – essendo la rosa il fiore di Afrodite – le sue note delicate e sensuali possono stimolare l’intesa di coppia e i desideri sopiti.

Stefania La Badessa

Stefania La Badessa

Stefania La Badessa, nota sul web con il nome del suo alter-ego Fitogirl, è una farmacista calabrese, scrittrice, pubblicista, esperta di piante medicinali e medicine complementari – note fino a qualche tempo fa come “alternative” e più recentemente definite “integrate” – che poi è una definizione generica per racchiudere tutte le varie tipologie di cura naturali, dall’omeopatia all’ayurveda, dall’agopuntura al reiki.