Eccomi qua, di ritorno da UNOMATTINA!
Ieri, nella puntata del 09 10 2024 circa alle 9.30, abbiamo parlato di beauty e natura. Insieme a Massimiliano Ossini abbiamo fatto il focus sulle etichette dei prodotti per capelli, comprendendo un pò meglio come è fatto l’INCI.
In realtà questa parola si riferisce all’International Nomenclature of Cosmetic Ingredients e quindi racchiude semplicemente  la denominazione internazionale degli ingredienti presenti nel prodotto, generalmente riportato in etichetta sul prodotto o sull’imballaggio esterno.
Partiamo dalle confezioni: sono accattivanti, ma soprattutto rassicuranti e comunicano con noi a livello inconscio con forme e colori. Consistenze satinate e colori come l’azzurro, il verde e il bianco ci fanno pensare a mare, cielo, serenità, natura e rispetto per l’ambiente, freschezza e pulito. Ma in realtà, più che comprare d’impulso dovremmo soffermarci sulla composizione di ciò che acquistiamo.
Cosa non facile…visto che di solito la composizione ha caratteri piccoli, che sfidano l’acutezza visiva di un falco, ma pur riuscendo a leggere  l’etichetta, è facile non riuscire a comprenderne neanche una parola.

Altra impresa è decifrare i nomi delle sostanze: mentre la maggior parte, che hanno subito un intervento chimico di trasformazione, sono indicate con la nomenclatura inglese, altre – quelle di origine vegetale – riportano il nome latino della pianta. Ad esempio, il castor oil non c’entra nulla con il castoro, ma è olio di Ricino, mentre l’Heliantus annuus oil non è altro che olio di girasole e quello di oliva sarà  l’Olea europea.

Gli ingredienti vanno in ordine di quantità: quindi da quello presente in maggiore quantità a quello presente in minore quantità. La loro concentrazione sarà minore man mano che scendiamo in fondo alla lista.  In fondo alla lista, in ordine sparso, vengono inseriti quelli presenti in concentrazione inferiore all’1%.
I primi 5 ingredienti sono quelli a cui fare davvero molta attenzione: rappresentano infatti, in proporzione, circa il 50-80% dell’intero prodotto.

Certo da buona farmacista ti evidenzio che è la dose a fare il veleno. Anche la pianta più benefica, se utilizzata a dosi eccessive può causare problemi, figurati le sostanze chimiche nel tuo shampoo. Quindi è importante capire cosa mettiamo sulla pelle e sui capelli, soprattutto se applichiamo il prodotto spesso e in modo costante. Se si tratta di qualcosa che usiamo raramente il problema si riduce notevolmente, per noi e per l’ambiente.

Ma veniamo al sodo e parliamo degli ingredienti potenzialmente dannosi.
Visto che si parlava di detersione capelli abbiamo parlato di :
TENSIOATTIVI, presenti negli shampoo e nei saponi, sono ingredienti fondamentali per far schiuma quando laviamo i capelli, ma anche viso e corpo. Servono a ridurre l’adesività dello sporco e del grasso in eccesso, permettendone la rimozione attraverso l’acqua.  La schiuma ci fa sentire più puliti, ma SLS (Sodium Lauryl Sulfate), SLES (Sodium Laureth Sulfate), Magnesiun Laureth Sulfate…dove c’è LAURETH SULFATE meglio stare alla larga. Sono molto usati perchè poco costosi, ma indeboliscono la pelle, aggredendone gli strati più esterni e alterando il film idrolipidico che fa da barriera.  Possono causare acne e punti neri, arrossamenti, allergie, pelle secca, capelli grassi e forfora, indebolimento e caduta.   Altri tipetti poco raccomandabili  da cui stare alla larga sono  le cocamide DEA, MEA, TEA. Ottenuti dall’olio di cocco, vengono usati per emulsionare e come schiumogeni. Possono essere facilmente assorbiti dalla pelle e possono causare disidratazione, irritazioni e allergie, favorendo persino acne e forfora. Talvolta possono essere associati ad altre sostanze, che in combinazione creano sostanze addirittura cancerogene, come le nitrosamine. Molto meglio detergere per affinità ossia grazie alle sostanze grasse contenute nel pane e nelle farine di cereali, alle saponine presenti nelle farine di legumi (ceci, lenticchie, piselli….gnam! Buone e utili). Ci sono tensioattivi naturali, come l’olio di oliva, il grano e il mais che svolgono la stessa funzione e ci aiutano a rimuovere lo sporco, ma sono ben tollerati da pelle e capelli.

e poi di…

  • PARABENI: Methylparaben, Propylparaben, Benzylparaben…Dai nostri cosmetici pretendiamo una durata straordinaria. Per conservare entrano quindi in causa i PARABENI, elementi sintetici a basso costo, capaci di penetrare a fondo nella pelle e potenzialmente correlati con l’insorgenza di alcune forme di tumore in molti studi scientifici. Quando scegli un prodotto, fai attenzione: l’assenza di parabeni può essere garantita attraverso la dicitura “paraben free” riportata in etichetta.
  • TRICLOSAN: conservante ed antibatterico, il Triclosan viene inserito in molti saponi, dentifrici e deodoranti. Aggredisce la pelle, alterandone il microbiota, ossia l’insieme di microrganismi che vivono sulla superficie cutanea e contribuiscono alla sua salute, comunicando con il nostro sistema immunitario. Inquina le acqua ed è dannoso per gli animali. Dal 2016 l’uso ne è vietato in America, ma in Italia ancora no.
  • PETROLATI: si tratta degli scarti della lavorazione del greggio che conferiscono ai cosmetici la capacità di far percepire la pelle morbida o i capelli setosi. In realtà è una sensazione fittizia perchè creano una patina artificiale e non traspirante che impedisce l’assorbimento dei trattamenti nutrienti. . Sono estremamente contaminante per l’ambiente oltre che essere stati inseriti dalle fra gli elementi cancerogeni di classe II, ossia ci sono un numero di studi sufficienti per pensare che possano favorire lo sviluppo di tumori. Come li trovi in etichetta? Riportati come Vaselina/Petrolatum, Paraffina e la Paraffina liquida, Mineral oil, cera microcristallina.

Senza dimenticare che durante i processi di lavorazione, queste sostanze (e tante altre presenti in creme, latti, balsami, maschere) di per se non proprio adattissime da usare sul nostro corpo, possono subire contaminazioni, che complicano ulteriormente il problema.
Quindi, riassumendo: è bene evitare parabeni, petrolati e paraffine, oli minerali, siliconi, cloridrato di alluminio, formaldeide , MEA – TEA – DEA cocamide, SLS e SLES, profumi e coloranti di sintesi, triclosan.

Grazie ad una consapevolezza crescente del consumatore e alle associazioni ambientali, ma anche alle norme, sempre più stringenti dell’UE,  le aziende sono sempre più attente e nei confronti del green, un numero in crescita di prodotti tende a limitare la presenza di questi ingredienti a favore di altri meglio tollerati e più naturali. Ma attenzione: il packaging accattivante e in carta riciclata, i disegni di foglie e fiori e la dicitura naturale non sono indicativi della qualità del prodotto. Ci sono shampoo alla camomilla che ne contengono lo 0,1% e che quindi la camomilla l’hanno vista praticamente in foto e da lontano. Quindi: occhio all’etichetta sempre!

Qualche suggerimento green per decifrare le etichette :

  • Idea Check, Cosmetici, Biotiful, Inci OK, E’ verde? sono i nomi di App utili a decifrare l’INCI facilmente.
  • Non comprendi un ingrediente sul tuo shampoo preferito, scelto tra mille perchè ti sembrava il migliore? Visita il sito biodizionario.it   in-gredients.it o ancora ewg-org/skindeep (quest’ultimo è in inglese, ma è molto completo!
  • vuoi scoprire tante ricette semplici di autoproduzione? Scopri la sezione del sito sulla cosmesi oppure visita il sito www.cucinanaturale.it e digita il mio nome nella casella del cerca. Verranno fuori tanti articoli naturali e profumatissimi che ho scritto pensando a tutti coloro che come me amano la natura e non sopportano gli sprechi in cucina !

Con Massimiliano abbiamo anche preparato una ricettina green per lo shampoo, ed eccoti qui la ricetta…

SHAMPOO GREEN con il PANE RAFFERMO
Quante volte ci capita di osservare dubbiosi il panino acquistato qualche giorno prima chiedendoci: e ora cosa faccio, non vorrei proprio gettarlo via…Oltre a preparare una bella panatura, è sempre possibile reinventarlo in forma di shampoo. Il pane, infatti, associato al bicarbonato, ha la capacità di assorbire e portar via il grasso cutaneo in eccesso. Il risciacquo finale con acqua all’aceto garantisce il riequilibrio del pH e richiude le squame, lucidando i capelli.

Ingredienti

  • 1 panino raffermo (secco)
  • mezzo curcuma
  • 1 cucchiaino di bicarbonato di sodio (è un buon detergente igienizzante per i capelli perché, grazie al suo pH alcalino, consente di eliminare le impurità (particelle inquinanti, sporco…il bicarbonato combatte la forfora e mantiene i capelli puliti più a lungo).
  • acqua calda quanto basta
  • facoltativo: 2 gocce di OE (lavanda, timo, menta, rosmarino)
  • 1 cucchiaino di miele (facoltativo ma consigliato se hai i capelli secchi)

Procedimento: Taglia a pezzetti e frulla nel mixer, il panino raffermo fino a farne quasi una farina. Lasciandolo nel mixer, ricoprilo d’acqua calda, mescolando, lasciando poi tutto in ammollo per almeno 30 minuti. Aggiungi poi il bicarbonato (e l’OE scelto) e frulla di nuovo, eventualmente aggiungendo altra acqua poco per volta se necessario per mantenere la consistenza di una pastella. Trasferisci il composto in una ciotolina.
Applicazione: Applica la pastella sui capelli bagnati, dalle radici verso le punte, massaggiando per circa 2 minuti. Sciacqua quindi ABBONDANTEMENTE con acqua. Dopo avere eliminato ogni traccia di pane, versa sui capelli un bicchiere di acqua tiepida al quale avrai aggiunto 2-3 cucchiai da tavola di aceto di mele o di vino bianco.

IDEA GREEN SHAMPOO SECCO
Se ti serve uno stampo secco di emergenza (ad esempio sei in mezzo alla Savana o a letto con l’influenza da qualche giorno e hai paura a bagnare i capelli) un mix in parti uguali di farina di avena e farina di ceci riuscirà a garantirti uno shampoo secco d’emergenza. Il principio è lo stesso di quello che ci induce a mettere il talco su una macchia d’olio, ossia far inglobare il grasso rendendo pulita la chioma. Distribuiscine qualche pizzico sul cuoio capelluto e sui capelli, strofina vigorosamente (nel lavandino please!) la chioma e poi spazzola via tutto. Se qualcosa persiste…una bella spolverata con il phon ad alta velocità dovrebbe risolvere.

Parliamo un pò di più delle FARINE e SHAMPOO
Lavarsi i capelli con le farine può sembrare strano a dirsi ma facile ed efficace a farsi.
Ricorda che le farine di cereali contengono amido, ma anche una piccola quantità di sostanze grasse che riescono a rimuovere facilmente lo sporco, emulsionando la miscela di grasso-sporco in eccesso. Grazie alle sostanze emollienti che contengono, le farine possono detergere  in modo naturale i capelli.
Le farine di legumi, oltre a contenere vitamine e minerali utili alla salute dei capelli e del cuoio capelluto, contengono anche le saponine, sostanze molto simili per funzione ai tensioattivi più delicati. Tra le farine di legumi si distingue per efficacia (ma anche per odore…non sempre gradito a tutti, ma correggibile con qualche goccia di olio essenziale) quella di CECI: ha un ottimo potere assorbente, in grado di pulire anche i capelli più unti e grassi, capace – quando viene lavata via con l’acqua –  di portarsi dietro  dietro anche lo sporco più sporco. Tra le farine di cereali, la farina d’Avena è molto nutriente e deterge in modo delicato anche le pelli dei neonati. Idratante e lenitiva.

 

Stefania La Badessa

Stefania La Badessa

Stefania La Badessa, nota sul web con il nome del suo alter-ego Fitogirl, è una farmacista calabrese, scrittrice, pubblicista, esperta di piante medicinali e medicine complementari – note fino a qualche tempo fa come “alternative” e più recentemente definite “integrate” – che poi è una definizione generica per racchiudere tutte le varie tipologie di cura naturali, dall’omeopatia all’ayurveda, dall’agopuntura al reiki.