Quando si parla di “colon irritabile” solitamente si fa riferimento a quella particolare situazione che vede un’alterazione della motilità intestinale, che può diventare troppo energica prolungata oppure eccessivamente lenta, senza che sussista una specifica causa anatomica. Gonfiore, dolori addominali intermittenti, aerofagia, periodi di stipsi alternati a fasi diarroiche costituiscono alcuni dei sintomi più eclatanti del problema, noto anche come “colite spastica”.
Innegabile il ruolo della componente psicosomatica in questa patologia : ansia, stress, emotività esasperata rappresentano le cause scatenanti delle crisi peggiori.
A questi fattori possono sovrapporsi, in secondo piano, un’alimentazione errata (grassi, formaggi, caffè, tè, agrumi), l’uso di farmaci e – nella donna, interessata dal problema ben tre volte di più rispetto agli uomini – le variazioni ormonali tipiche del ciclo mestruale.
I rimedi naturali utili per migliorare la sintomatologia e limitare le fasi acute più severe saranno quindi quelli più adatti a calmare l’irritazione della mucosa, ridurre gli spasmi della muscolatura, regolarizzare il transito.
L’argilla, per assorbire e disinfiammare
Utilizzata da secoli per le sue molteplici proprietà curative e cosmetiche, l’argilla costituisce uno tra i rimedi naturali più semplici e meno costosi ma Argilla di indubbia efficacia, nell’uso interno, per garantire il benessere dell’apparato gastrointestinale.
Si tratta di un materiale inorganico costituito da un insieme di sistemi minerali tra cui spiccano principalmente la silice ed il silicato idrato di alluminio. A quest’ultimo si accompagnano una serie di minerali (calcio, ferro, magnesio, ecc..) che determinano la colorazione finale dell’argilla: si potranno quindi distinguere le più comuni argille bianche o “caoliniche”, le argille rosse e quelle verdastre. Costante è comunque la presenza, in tutte le argille, di un notevole numero di minerali e di ben sette metalli pesanti (argento, ferro, mercurio, oro, piombo, rame e stagno): la loro concentrazione è in realtà infinitesimale, ma è tale da rendere l’argilla un insieme di preziosi oligoelementi dall’azione riequilibrante, remineralizzante e disintossicante.
Per le sue proprietà cicatrizzanti e rigeneranti, l’argilla – per uso interno – può trovare giusta collocazioni tra i rimedi naturali delle affezioni dell’apparato digerente quali meteorismo, aerofagia, insufficienza digestiva, iperacidità, gastrite, ulcera peptica, colite, enteriti, dissenterie e stitichezza: basti pensare che il magnesio trisilicato contenuto nell’argilla viene ad esempio frequentemente utilizzato come antiacido, perché nello stomaco si converte in diossido di silicio e magnesio cloruro.
L’uso in caso di meteorismo o comunque in caso di malessere intestinale, trova la sua giusta motivazione nelle proprietà adsorbenti si questa sostanza, che la rendono capace di assorbire i prodotti tossici della flora intestinale, ossia i prodotti di scarto della flora microbica intestinale putrefattiva, riducendo la formazione eccessiva di “gas” e favorendone l’eliminazione.
Prepararla nel modo giusto:
Una delle modalità di preparazione più utilizzate più utilizzate suggerisce di versare, la sera precedente all’uso, un cucchiaino di argilla (4-5gr) in un bicchiere di acqua potabile a temperatura ambiente, ricorrendo ad un utensile in legno (evitando plastica e metallo) per mescolare con cura l’emulsione, lasciando poi a riposo per l’intera notte. Al mattino, a digiuno, si consumerà l’acqua argillosa che sovrasta il deposito formatosi sul fondo del bicchiere.
Ne viene consigliata l’assunzione quotidiana per circa un mese, facendo poi una pausa per una decina di giorni e quindi ripetendo ancora per un mese l’assunzione. Lo schema suggerito potrà quindi venire ripetuto due o tre volte durante l’anno, soprattutto in corrispondenza dei cambi stagionali.
Attenzione
E’ bene precisare che l’argilla da impiegare per uso interno deve necessariamente essere del tipo “ventilato”: si tratta di argilla trattata con un opportuno procedimento che impiega un potente getto d’aria in uno speciale cilindro, ottenendo così una separazione tra i granuli d’argilla più piccoli e la sua polvere. La maggior purezza e una granulometria più fine, garantiscono all’argilla così preparata una maggiore superficie di scambio e quindi una migliore attività, necessaria soprattutto per l’uso interno.
Qualche precauzione
L’uso dell’argilla è sconsigliato in caso di stitichezza, diverticolite e in tutti i soggetti affetti da patologie che producono alterazioni della motilità intestinale (ilei di qualsiasi natura).
Pronto sollievo ai sintomi con le piante carminative e la melissa
Per dare sollievo in modo semplice ma efficace al gonfiore e al dolore crampiforme, favorendo i processi digestivi è possibile ricorrere ai “semi” di molte piante medicinali definite, per le loro proprietà, come “carminativi”: utilizzate da centinaia di anni nella terapia dei disturbi gastrointestinali, le piante carminative sono accomunate dalla presenza, tra i loro principi attivi – solitamente localizzati nei frutti della pianta, comunemente definiti “semi” – di alcuni oli essenziali principali responsabili delle proprietà curative. Oltre a favorire il riassorbimento dei gas i “carminativi” – grazie ad un’azione diretta sulla parete intestinale e sui vasi della stessa – sono in grado di migliorare il tono della muscolatura liscia, rilassandola, con relativo miglioramento delle manifestazioni spastiche.
Tra i rimedi “carminativi” più efficaci vanno citati i semi di finocchio, carvi, cumino, e anice, utilizzabili in tisana, mescolandoli insieme in parti uguali in un barattolo di vetro (facilmente richiudibile) : la miscela di “semi” così ottenuta si utilizza poi , alla dose di un cucchiaino da caffè per una tazza d’acqua bollente. E’ importante schiacciare leggermente i semi al momento dell’uso affinché l’olio essenziale possa passare con maggiore facilità nell’acqua, coprendo poi la tazza per evitare che i principi attivi si disperdano nell’aria insieme al vapore. Dopo un infusione di 5-10 minuti si filtra e se ne consuma una tazza dopo i pasti per 2-3 volte al giorno.
Preziosa è anche l’azione della melissa (Melissa officinalis), le cui foglie contengono un olio essenziale dotato di proprietà rilassanti a livello della mucosa che ricopre l’interno dello stomaco e dell’intestino. Le proprietà leggermente sedative di questa pianta anche a livello del sistema nervoso, le assicurano una buona efficacia soprattutto quando ansia e nervosismo rappresentano le cause scatenanti della sofferenza intestinale. La si utilizza in infuso, alla dose di tre tazze al giorno, preparato con 1 cucchiano da thè di foglie essiccate e sminuzzate per una tazza d’acqua bollente, lasciando in infusione per 7-10 minuti prima di filtrare. Soluzione più pratica, da tenere sempre a portata di mano anche fuori casa, è l’estratto idroalcolico (gocce) da utilizzare alla dose consigliata di 40-50 gocce in poca acqua, lontano dai pasti, 2-3 volte al giorno.
Stefania La Badessa, nota sul web con il nome del suo alter-ego Fitogirl, è una farmacista calabrese, scrittrice, pubblicista, esperta di piante medicinali e medicine complementari – note fino a qualche tempo fa come “alternative” e più recentemente definite “integrate” – che poi è una definizione generica per racchiudere tutte le varie tipologie di cura naturali, dall’omeopatia all’ayurveda, dall’agopuntura al reiki.
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