Iniziamo con una precisazione importante : Fitogirl è un progetto che nasce da un bambino per i bambini.
Questa simpatica super-eroina del naturale affonda le sue radici nella fantasia di un bambino, mio figlio Francesco, che a soli otto anni – guardandomi con i suoi occhi verdi e profondi – ha tracciato una descrizione dettata dalla sua fervida immaginazione: “grazie alla natura, tu riesci ad avere quasi dei super-poteri, che ti permettono di curare chi ha bisogno con le tue piante…(se vuoi saperne di più …) e quindi il nome giusto per te, mamma… è Fitogirl”.
Queste le sue parole, semplici, dirette, sconvolgentemente rivelatrici. Inevitabile quindi che nascendo dalla fantasia di un bambino di otto anni, Fitogirl potesse avere tutti gli strumenti necessari per colpire l’attenzione di un pubblico di bambini e ragazzi, con l’obbiettivo di comunicare loro prima di tutto che prendersi cura dell’ambiente in cui viviamo, rispettandolo, è un’esigenza primaria per assicurare all’uomo una vita sana e felice, ma che proprio dalla natura ci vengono i doni più preziosi che ci consentono di assicurare a noi e ai nostri cari salute e benessere, curando in modo naturale i piccoli problemi che possono coinvolgere la nostra quotidianità. E il messaggio – vista l’attenzione dei bambini di seconda, terza e quarta elementare, della Scuola Elementare Don Bosco di Vibo Valentia – sembra proprio essere passato. Vedere il loro entusiasmo nel maneggiare la terra, ascoltare le loro mille curiosità sui semi e sulle piante, le tante osservazioni attente ha permesso di creare un’atmosfera unica, di interazione, di scambio, di gioco: divertimento e formazione in un connubio perfetto, che proviene dal riscoprire l’antica alleanza tra l’uomo e la natura.
Ma che i bambini abbiano bisogno di ricoprire un contatto forte con la natura che li circonda non è certo un’invenzione di Fitogirl. Nel capitolo “La natura nell’educazione” contenuto ne “La scoperta del bambino”, la stessa Maria Montessori sottolinea il contrasto esistente tra la vita naturale e quella sociale dell’uomo civilizzato: “Nel nostro tempo e nell’ambiente civile della nostra società, i bambini… vivono molto lontani dalla natura ed hanno poche occasioni di entrare in intimo contatto con essa o di averne diretta esperienza”.
Grazie al progetto “Il mio herbario con Fitogirl” i bambini ed i ragazzi avranno modo di “vivere” la natura e non soltanto di conoscerla, studiandola o ammirandola, perché lavorando alla realizzazione materiale del progetto avranno modo di approcciarsi direttamente all’operatività nel settore e quindi alla coltivazione, allo sviluppo e alla cura del piccolo orto botanico, facilmente realizzabile grazie agli spazi annessi alla scuola.
L’attività manuale all’aperto necessaria alla realizzazione dell’orto botanico – con coltivazione di piante aromatiche e medicinali – consente inoltre al bambino di sperimentare in prima persona gesti ed operazioni, osservando cosa succede. Attraverso tale esperienza diretta può così acquisire le conoscenze relative ed un metodo scientifico. Ma non solo. Il progetto mira anche a stimolare la capacità di cooperazione, attivata dall’esperienza comune: coltivare le piante medicinali e comprenderne l’uso nel trattamento dei piccoli disturbi quotidiani, favorisce infatti la socializzazione e la solidarietà di gruppo, evidenziando che possono esistere in natura – sia nella pianta che nell’uomo – differenze che vanno apprezzate.
Ultimo, ma non per importanza, l’obiettivo di insegnare a bambini e ragazzi ad apprezzare le risorse offerte dalla natura al benessere dell’uomo, stimolando la consapevolezza che non sempre – per prendersi cura della propria salute – è necessario ricorrere al farmaco di sintesi, ma che è possibile avvalersi – riscoprendo antiche tradizioni erboristiche – a rimedi naturali semplici ed al contempo efficaci.
Una Gallery del progetto pilota
Stefania La Badessa, nota sul web con il nome del suo alter-ego Fitogirl, è una farmacista calabrese, scrittrice, pubblicista, esperta di piante medicinali e medicine complementari – note fino a qualche tempo fa come “alternative” e più recentemente definite “integrate” – che poi è una definizione generica per racchiudere tutte le varie tipologie di cura naturali, dall’omeopatia all’ayurveda, dall’agopuntura al reiki.
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